Ravènna (provincia)

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provincia dell'Emilia-Romagna, 1859 km², 379.468 ab. (stima 2007), 199 ab./km², capoluogo: Ravenna. Comuni: 18. Sigla: RA.

Generalità

La più piccola della regione, fino alla costituzione di quella di Rimini nel 1992, la provincia di Ravenna si affaccia al mare Adriatico a E, mentre all'interno è delimitata dalle province di Ferrara, Bologna, Firenze e Forlì-Cesena. È per due terzi costituita dalla pianura romagnola, un tempo acquitrinosa e scarsamente abitata, ma poi trasformata, in seguito a secolari lavori di bonifica, in una fertile campagna bene irrigata.

Territorio

Oltre alla zona pianeggiante, che si stende piatta e uniforme fino alla costa sabbiosa, il territorio comprende gli ultimi contrafforti del versante padano dell'Appennino Tosco-Emiliano, costituito in prevalenza da rocce marnoso-arenacee, gessose e calcaree. Dei corsi d'acqua che attraversano il territorio provinciale solo il Senio e il Lamone scorrono quasi interamente entro i suoi confini, mentre gli altri lo interessano soltanto con il loro tratto terminale: così il Reno, che fu inalveato nell'antico corso del Po di Primaro, il Santerno, il Savio e, infine, il Ronco e il Montone, che sfociano nell'Adriatico con il nome di Fiumi Uniti. La costa ravennate rientra in parte nel Parco Regionale del Delta del Po, dichiarato patrimonio dell'umanità dall'UNESCO, ed è tutelata sia nelle sue componenti naturali, come le saline e la pineta di Cervia, sia nelle ricche testimonianze storico-artistiche, come le chiese paleocristiane e bizantine. Il clima è di tipo semicontinentale, in pianura, con inverni freddi ed estati calde; le escursioni termiche annuali sono meno marcate nelle zone collinari, dove le estati sono perlopiù assai fresche. Le precipitazioni non sono copiose e si concentrano in buona parte nei mesi autunnali e primaverili. È una delle meno popolose province della regione e presenta una distribuzione della popolazione piuttosto ineguale. Infatti, nelle aree a economia agricola e pastorale (specialmente nella regione collinosa del Senio e del Lamone) si sono originati forti movimenti migratori interni diretti verso il capoluogo, i comuni più industrializzati e i centri turistici. La struttura urbana, sostanzialmente monocentrica, si fonda, oltre che su Ravenna, anche su Faenza; tra gli altri centri emergono Lugo, Cervia, Bagnacavallo, Alfonsine, Russi e Conselice. Ben sviluppata è la rete viaria provinciale: il capoluogo è collegato da una bretella autostradale alla A14 Bologna-Taranto; la SS 309 e la SS 16, seguendo la direttrice N, portano rispettivamente a Venezia e a Padova; la SS 71 giunge fino in Lazio e la SS 67, passando per Forlì, collega Ravenna con Firenze. I collegamenti ferroviari sono intensi soprattutto a livello regionale.

Economia

Nonostante l'espansione dell'industria, l'agricoltura resta una delle fondamentali risorse economiche della provincia. Si producono cereali, barbabietole da zucchero, uva da vino, mele, pere, pesche e foraggi, che alimentano l'allevamento bovino e suino. Oltre ai numerosi impianti industriali sorti nell'area di Ravenna, dove le attività sono polarizzate principalmente attorno al porto e al polo chimico, con piattaforme per l'estrazione in mare del petrolio, l'industria è presente anche negli altri comuni. Essa opera nei settori alimentare (zuccherifici), conserviero, metalmeccanico, dei materiali da costruzione, della ceramica (distretto industriale di Faenza) e delle calzature (distretto industriale di Fusignano-Bagnacavallo). Altre voci di notevole rilievo nel quadro dell'economia provinciale ravennate sono le attività commerciali e il turismo, che ha i suoi maggiori poli di attrazione nelle stazioni balneari di Cervia, Milano Marittima e Marina di Ravenna, nel centro termale di Riolo Terme e, naturalmente, nel capoluogo, per la grande importanza del suo patrimonio artistico.

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