Ray, Man

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pittore, fotografo e cineasta statunitense (Filadelfia 1890-Parigi 1976). Amico di F. Picabia, M. Duchamp e del gallerista-fotografo A. Stieglitz, precisò la sua scelta poetica partecipando alle manifestazioni dada realizzate a New York. Sono di questo periodo “oggetti”, pitture eseguite con l'aerografo, collages astratti (serie dei Revolving Doors, 1916-17), esperimenti fotografici (Coat Stand, 1920) che l'artista approfondì, dopo il suo trasferimento a Parigi nel 1921 (di quell'anno è il famoso Cadeau, un ferro da stiro con la piastra munita di chiodi), con la creazione dei cosiddetti rayogrammi, immagini ottenute mediante l'impressione di oggetti su carta sensibile, e delle “solarizzazioni”, immagini ottenute esponendo alla luce una lastra in fase di sviluppo. Un album di rayogrammi con presentazione di Tzara fu pubblicato da Ray nel 1922 con il titolo Champs délicieux. A Parigi Ray si dedicò alla pittura, alla fotografia (serie di ritratti; Violon d'Ingres, 1924), accostandosi quindi all'esperienza cinematografica con esiti tecnici di primaria importanza (Le retour à la raison, 1923; Emak Bakia, 1926; L'étoile de mer, 1928). Sulla base dell'introspezione onirica del surrealismo (nel quale Ray militò fin dalla prima mostra parigina del 1925) l'artista affinò l'ambiguità delle sue proposte plastiche, facendo leva soprattutto sulle perfette orchestrazioni del “caso” e fidando sull'originalità di inedite tecniche espressive (Le beau temps, 1939). Nel 1940 ritornò negli USA stabilendosi a Hollywood. Dell'attività americana, imperniata sull'associazione contraddittoria parola-immagine, è la serie di quadri Equazioni Shakespeariane (1948-54). La produzione successiva conferma la genialità di Ray, ma ne evidenzia anche l'assenza di stile e l'impossibilità di evoluzione. Nel 1981 sono usciti, postumi, Tutti gli scritti dell'artista.

Bibliografia

P. Selz, New Images of Man, New York, 1959; G. C. Argan, Rayograph, Torino, 1970; P. Bourgeade, Bonsoir Man Ray, Parigi, 1972; Janus, Man Ray tra la forma e l'oggetto, Ferrara, 1972; idem, Man Ray, Milano, 1973; L. Vinca Masini, Man Ray, Firenze, 1975; W. Guadagnini, L. Gandini, Man Ray. L'età della luce, Bologna, 1989.

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