Raḥel

pseudonimo della poetessa ebrea Rachel Blovstein (Wetga, Russia, 1890-Tel Aviv 1931). Emigrata in Israele nel 1909, fu di nuovo in Russia durante la prima guerra mondiale e ne tornò nel 1919 malata di tubercolosi. Dall'inazione forzata dovuta alla malattia (che la consunse) sgorgarono le sue poesie, tanto umane per la drammatica tensione tra la sete di vita e la consapevolezza del destino. Raḥel ne trema, si ribella, lotta: si sente esclusa dalla vita, dalle sue gioie, dai suoi doveri. Intorno ferve l'opera di ricostruzione del Paese e lei non può contribuire che col suo canto e la sua sofferenza. In realtà allo sforzo della sua generazione pionieristica ella diede una nuova coscienza spirituale. La sua opera – comprendente tre raccolte di poesie originali (Safiach, 1923-27; Minneghed, 1927-30; Nevo, 1930-31), traduzioni dal russo (specialmente da A. Achmatova), dal francese (F. Jammes), dall'italiano (A. Negri), recensioni e presentazioni critiche – fu definitivamente raccolta in un volume (postumo, 1935), sotto il titolo di Shirath Rachel.

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