Recanati (Macerata)

Indice

comune in provincia di Macerata (22 km), 293 m s.m., 102,77 km², 21.113 ab. (recanatesi), patrono: san Vito (15 giugno).

Generalità

Cittadina su un colle tra le basse valli dei fiumi Musone e Potenza, a breve distanza dal mare Adriatico.

Storia

Abitata in età eneolitica, fu borgo fortificato nel luogo della romana Helvia Ricina; subì distruzioni nella guerra gotica (553). Divenuta libero comune, fu in lotta con Osimo, con cui si riappacificò nel 1199. Si sviluppò e acquistò un certo benessere economico tra i sec. XII e XIII, anche grazie alla costruzione di un porto sulla costa (l'attuale Porto Recanati). Partecipò alle lotte tra Chiesa e Impero nelle file guelfe, ma nel 1263 si diede a Manfredi e fu a lungo dilaniata dalle contese tra le opposte fazioni. Sollevatasi contro i papi nel 1320, durante l'esilio di Avignone, fu duramente punita e privata della diocesi, che le fu restituita solo nel 1357, ma unita a Macerata. Nel 1415 Gregorio XII, dopo aver rinunciato al papato, la elesse a propria dimora. Una fiera annuale istituita sotto Martino V le diede, nei sec. XV-XVI, una fama commerciale pari a quella di Ancona. Unita nel 1592 alla sede episcopale recanatese, andò incontro al declino. Fu saccheggiata dai francesi nel 1798-99.

Arte

Il nucleo urbano più antico è cinto da mura (sec. XV) ed è ricco di interessanti edifici medievali, tra cui: la torre del Borgo (sec. XIII); la chiesa di San Vito (sec. XI), completata su disegno di Luigi Vanvitelli, con tele del Pomarancio, di Felice Damiani e del Fanelli ; la chiesa di Sant'Agostino (sec. XIII), rifatta su disegno di Ferdinando Bibiena, conserva tre tele di Filippo Bellini; le chiese trecentesche di San Domenico e di San Francesco; la cattedrale di San Flaviano (sec. XIV, poi rimaneggiata) con sarcofagi; numerosi edifici civili (sec. XV-XVI), alcuni dei quali hanno conservato i caratteristici portici. Nella pinacoteca comunale a villa Colloredo-Mels si trovano opere pittoriche di Lotto, Guercino, Giacomo da Recanati, Vincenzo Pagani; il settecentesco palazzo Leopardi accoglie il Museo Leopardiano e una ricca biblioteca.

Economia

A una discreta base agricola (cereali, uva, barbabietole, tabacco, ortaggi, frutta e foraggi), zootecnica (bovini, suini, pollame) e commerciale, si affiancano fiorenti attività industriali nei settori metalmeccanico, elettronico, cartario, del legno, della plastica, dei materiali da costruzione, della gomma e delle ceramiche artistiche. Di assoluto rilievo il turismo, richiamato anche dalle prestigiose istituzioni e manifestazioni culturali e artistiche.

Curiosità

Città natale del poeta Giacomo Leopardi (1798-1837), è sede del Centro nazionale di Studi Leopardiani, del Centro mondiale della Poesia e della Cultura (istituito nel bicentenario della nascita di Leopardi) e, tra maggio e giugno, del Premio città di Recanati, una rassegna musicale d'autore di rilievo nazionale. È inoltre compreso nel parco letterario dedicato a Giacomo Leopardi. Vi nacque anche il tenore Beniamino Gigli (1890-1957).

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