Ricci, Bèrto

poeta italiano (Firenze 1905-Bir Gandula, Cirenaica, 1941). Matematico e poeta, immaginoso, schietto, pugnace, si rivelò giovanissimo collaborando al Selvaggio e a varie riviste della casa editrice Vallecchi (Carte parlanti, Il libro italiano) dal 1926 in poi. Dopo l'“edizione popolare” Il meglio del Petrarca, preceduta da un battagliero Ritratto del Petrarca (1929), pubblicò le Poesie (1930) e poi Corona ferrea (1933), di fondamentale ispirazione carducciana ma con una vena derivata, per affinità di visione del mondo, da Dino Campana. Una concezione integrale e civile, già espressa ne Lo scrittore italiano (1931), si manifestò in vari corsivi polemici sul periodico L'Universale (1931-35): di essi si vedano, per la parte letteraria, i postumi Avvisi (1943, a cura di vari amici), oltre che, ambedue a cura di D. Brocchi, due libri: Antologia de L'Universale” (1961) e Prose e ritmi (1967).

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