Roditóri

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sm. pl. [da roditore]. Ordine (Rodentia) di Mammiferi, il più numeroso dell'intera classe (oltre trenta famiglie e 1500 specie), suddiviso nei sottordini degli Sciuromorfi, dei Miomorfi, degli Istricomorfi e dei Caviomorfi (questi ultimi molto affini e da alcuni autori considerati in un unico sottordine) in base alla morfologia dei muscoli masseteri superficiale e profondo. Comprende i rosicanti aventi un solo paio di incisivi superiori (Simplicidentati), carattere che li differenzia dai Lagomorfi, che hanno due paia di incisivi superiori (Duplicidentati). I Roditori sono di mole assai varia, per lo più molto modesta o piccola (topi, arvicole, ecc.); il più grande è il capibara che raggiunge la lunghezza di 1,20 m e i 50 kg di peso. Presentano corporatura solitamente raccolta, con tronco inferiormente più voluminoso per il cospicuo sviluppo viscerale. Il tipo morfologico prevalente è il murino (topi e ratti) dal quale però si discostano forme variamente specializzate in diversi genere di vita: arboricolo, sotterraneo, acquicolo, deserticolo e saltatore, con correlazioni morfologiche e anatomo-funzionali che rispecchiano i diversi adattamenti. Casi estremi sono rappresentati dalle specie cieche, che conducono vita sotterranea, o da quelle arboricole planatrici (SciuridiPetauristini, Anomaluridi). L'arto è fondamentalmente pentadattilo, ma con notevoli modificazioni secondo i gruppi; il cranio è in genere basso e allungato; la clavicola è debolmente sviluppata. La dentatura è caratteristica e presenta quattro grandi incisivi, due mascellari e due mandibolari, spesso visibili dall'esterno anche a bocca chiusa, privi di radici e a crescita continua; è uno degli aspetti morfologici fondamentali dell'ordine, direttamente correlato con la funzione del rodere, basilare nella prensione del cibo in questi animali. Mancano sempre i denti canini, in corrispondenza dei quali si nota un ampio diastema; i denti posteriori (premolari e molari) sono di conformazione assai variabile nelle diverse famiglie, spesso senza radici e in numero ridotto. Nei Roditori esistono speciali lobi labiali, superiore e inferiore, coperti da peli, che si riflettono nella parte anteriore della cavità orale, più o meno a livello del diastema dentario. La cavità orale anteriore in molte specie comunica con speciali invaginazioni laterali, o tasche, che servono all'animale per accumulare e portare alla tana maggiori quantità di provviste. Lo stomaco è semplice, eccetto nei Muridi, dove si distinguono una porzione pilorica e una cardiaca. Il tubo intestinale è lungo e il cieco è quasi sempre ben sviluppato; il fegato è pentalobato; la cistifellea manca in molte specie (per esempio, nei Muridi). Il senso principale è l'odorato, ma anche la vista e l'udito sono ben sviluppati, secondo i generi di vita (per esempio, forme deserticole). L'utero è bicorne, la placenta discoide. La gestazione è quasi sempre di breve durata e la prole numerosa; in molte specie si hanno più parti all'anno. Negli Sciuromorfi e nei Miomorfi la prole è del tutto inetta e nidicola, mentre in numerose specie americane la prole nasce in stadio di sviluppo più avanzato. La distribuzione geografica dei Roditori è praticamente cosmopolita, comprendendo anche regioni in cui essi non erano originariamente presenti, ma nelle quali sono giunti in seguito alla colonizzazione umana. Sono pochissimi i luoghi nei quali mancano del tutto. Insieme a poche specie di pipistrelli, sono gli unici Mammiferi Placentati presenti in Australia (con alcune specie di Muridi) già prima della colonizzazione umana. I Roditori presentano in certe specie (per esempio, arvicole e lemming) tipici fenomeni di fluttuazione numerica delle popolazioni, con “esplosioni demografiche”, che in condizioni normali vengono contenute dai predatori specifici.

Paleontologia

I Roditori hanno fatto la loro comparsa nel Terziario inferiore (Paleocene), ma la loro origine filetica va ricercata nel Mesozoico, tra gli insettivori. Il primo genere noto nel Paleocene è Paramys, dotato di una dentatura da roditore, benché primitiva. Questo genere, insieme ad altri dell'Eocene e dell'Oligocene come Sciuravus e Ischyromys, e gli attuali scoiattoli sono classificati nel gruppo degli Sciuromorfi, dai quali hanno preso probabilmente origine i Caviomorfi e i Miomorfi. I Caviomorfi sono un gruppo di Roditori tipico delle Americhe e rappresentato da forme esclusivamente sudamericane fatta eccezione per il genere nordamericano Erethizon. Questo gruppo apparve bruscamente nell'Oligocene e subì una radiazione adattativa piuttosto imponente. Non sembra avere subito la competizione con le forme nordamericane, quando America settentrionale e meridionale vennero collegate dall'istmo di Panama, anche se, fatta eccezione per Erethizon, le forme sudamericane non riuscirono a invadere l'America settentrionale. Solo i capibara riuscirono, nel Pleistocene, a raggiungere l'entroterra del golfo del Messico. I Miomorfi, il gruppo di Roditori più numeroso, comparvero nell'Oligocene inferiore, probabilmente da forme sciuromorfe tipo Sciuravus, ma è solo nel Miocene-Pliocene che conoscono una radiazione adattativa esplosiva che li ha portati a occupare con successo tutti i continenti.

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