Romano, Lalla

scrittrice italiana (Demonte, Cuneo, 1909-Milano 2001). Laureata in lettere, studiò pittura con F. Casorati, dedicandosi poi alla critica d'arte. Dalla memoria sfocata in una dimensione onirica delle prime prove letterarie (Fiore, 1941; Le metamorfosi, 1951), la Romano giunse alla cronaca delle esperienze familiari con Maria (1953) e Tetto murato (1957). Con L'uomo che parlava solo (1961) e La penombra che abbiamo attraversato (1964) ripropose in forma aperta il tema proustiano del recupero del tempo, rivelando poi pienamente la sua “arte del silenzio”, la sua “capacità di parlare sottovoce” (Montale), in Le parole tra noi leggere (1969, premio Strega). Confermano, inoltre, la vocazione della Romano, quale sottile indagatrice delle ombre impalpabili della vita familiare, libri come L'ospite (1973), Giovane è il tempo (raccolta di versi, 1974), La villeggiante (1975), Lettura di una immagine (1976), Una giovinezza inventata (1979), Inseparabile (1981). Le opere successive hanno rivelato la capacità della scrittrice di affrontare con raffinatezza questioni universali come la vita, l'amore, l'infanzia, senza retorica e banalità: Romanzo di figure (1986), Nei mari estremi (1987), amara e delicata riflessione sulla morte, Un sogno del Nord (1989), Le lune di Hvar (1991). In Un caso di coscienza (1992) ha raccontato la vicenda di un'insegnante perseguitata per le sue scelte religiose. Negli ultimi anni della sua vita la Romano ha accentuato la tendenza autobiografica: accanto a Ho sognato l’ospedale (1995) e L’eterno presente (1998), spicca in modo particolare il romanzo di memorie In vacanza con il buon samaritano (1998), parabola sull'esistenza attraverso la figura dello zio dell'autrice. Anche Ritorno a Ponte Stura (2001) è una raccolta di istantanee e racconti sull'infanzia della scrittrice.

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