Róssi, Ernèsto (pubblicista e uomo politico)

pubblicista e uomo politico italiano (Caserta 1897-Roma 1967). Dopo aver partecipato come volontario alla prima guerra mondiale, si schierò nettamente contro il fascismo e pubblicò con G. Salvemini e i fratelli Rosselli il foglio clandestino Non mollare!. Collaboratore della Riforma Sociale di Einaudi e tra i fondatori di Giustizia e Libertà, nel 1929 venne arrestato per la sua attività contro il regime e condannato a 30 anni di carcere dal tribunale speciale. Inviato al confino dopo aver scontato nove anni della pena, vi fondò con A. Spinelli il Movimento federalista europeo. Liberato nel 1943, partecipò alla lotta partigiana nelle file del Partito d'Azione e al termine della guerra fu sottosegretario alla ricostruzione nel ministero Parri. Nel 1956 fondò con altri il Partito Radicale, ma ne uscì nel 1962. Economista, scrittore caustico e brillante polemista, condusse una lunga lotta (su Il Mondo, su L'Astrolabio, di cui è stato uno dei fondatori, e in vari saggi e pamphlet) contro i monopoli industriali, la corruzione amministrativa, le ingerenze clericali e la sopravvivenza del fascismo nelle strutture e nel costume della nazione. Tra le sue opere: La riforma agraria (1945), Critica del capitalismo (1948), Settimo: non rubare (1951), I padroni del vapore (1954), Il malgoverno (1954), Il manganello e l'aspersorio (1958), Le baronie elettriche (1960), Viaggio nel feudo di Bonomi (1965).

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