comune in provincia del Medio Campidano, 155 m s.m., 56,11 km², 4350 ab. (sardaresi), patrono: Maria Santissima Assunta (15 agosto).

Generalità

Centro del Campidano, situato al margine orientale della pianura. La parte alta del paese è caratterizzata dalla presenza di antiche abitazioni rurali in pietra, alcune delle quali presentano bei portali decorati e si sviluppano attorno a corti spaziose.

Storia

L'abitato, di origine preistorica, posto nel sec. XI al confine fra il Giudicato di Cagliari e quello d'Arborea, cui appartenne nell'ambito della curatoria di Bonorzuli, per la sua importanza strategica venne cinto da mura. Nei dintorni fu inoltre eretto il castello di Monreale (sec. XII-XIII), a controllo delle vie fra Cagliari e Oristano, che divenne una delle più importanti fortezze degli Arborensi in lotta con gli Aragonesi (sec. XIV). Dopo la battaglia di Sanluri (1409) e la fine del giudicato, fu incluso nel Marchesato di Oristano, mentre il castello, dove si rifugiarono dopo la sconfitta il visconte di Narbona e Brancaleone Doria, capi delle truppe arborensi, fu conquistato dagli Aragonesi. Nel 1478, con la confisca dei beni del marchese di Oristano, il borgo e il castello passarono nella Contea di Quirra, possesso dei Carroz. Da allora seguì le sorti della contea, eretta a marchesato per i Centelles nel 1603 e riscattata dai vincoli feudali nel 1839.

Arte

Il monumento più antico è un tempio nuragico a pozzo, risalente forse al sec. X a. C., presso una sorgente di acque minerali, di fronte alla chiesa di Sant'Anastasia (sec. XV). La trecentesca chiesa di San Gregorio, con alta facciata tripartita, è un notevole esempio del passaggio dal romanico al gotico, mentre la parrocchiale dell'Assunta fu eretta tra i sec. XIV e XVI in stile romanico-gotico e conserva un organo del 1758. In una storica palazzina del centro è ospitato il Museo Archeologico “Villa Abbas”, dotato di un percorso tattile per non vedenti, che raccoglie reperti provenienti dall'agro di Sardara e da alcuni siti del Campidano.

Economia

L'economia si basa sull'agricoltura, che produce cereali, ortaggi, uva e barbabietole da zucchero, sull'allevamento ovino e suino e sull'apicoltura (con produzione di miele). La piccola industria opera nei settori delle costruzioni e della lavorazione del legno e dei metalli. È rilevante il turismo estivo, favorito anche dalla presenza delle terme, con fanghi e acque bicarbonato-alcaline.

Dintorni

Nella frazione di Terme di Sardara sorgono i resti degli impianti termali romani e di Santa Maria de is Acquas, un santuario cristiano di stile gotico.

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