SVA

sigla di alcuni aeroplani costruiti a iniziare dal 1917 dai progettisti U. Savoia e R. Verduzio per i cantieri aeronautici Ansaldo. Il più celebre fu lo SVA 5, impiegato da G. D'Annunzio per il volo su Vienna del 1918, da A. Locatelli per il raid transandino del 1919, da A. Ferrarin per il raid Roma-Tōkyō del 1920. Si trattava di un biplano a struttura lignea, monomotore, concepito quale ricognitore-bombardiere; pesava a vuoto 690 kg; toccava la velocità massima di 226 km/h; aveva apertura alare di 9,10 m, lunghezza di 8,10 m e tangenza operativa di 6000 m, autonomia di oltre 1000 km. Gli SVA restarono in servizio fino al 1930.

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