Sacre, guèrre

serie di conflitti combattuti nell'antica Grecia per il santuario delfico e dichiarati dall'anfizionia delfico-pilaica. In realtà, dietro il pretesto di mantenere integro e neutrale il santuario di Delfo, si nascose, sin dall'inizio, il disegno egemonico delle maggiori città greche. La prima guerra sacra (592-582 a. C. ca.) oppose l'anfizionia e in particolare i Tessali, Atene e Sicione, ai Focesi di Crisa, per le pretese di quest'ultima sul santuario di Apollo Pitico; il merito della vittoria fu, a quanto sembra, di Clistene di Sicione e fu attribuito solo più tardi a Euriloco tessalo. Delfi fu dichiarata indipendente e divenne una delle due sedi dell'anfizionia. La seconda guerra sacra (448 a. C. ca.) fu promossa dagli Spartani, i quali invasero la Focide, alleata di Atene, e imposero ai Focesi (che l'avevano occupata) di rendere a Delfi l'autonomia completa. Pericle intervenne militarmente e, riunita Delfi alla Focide, le impose nuovamente l'alleanza con Atene. La terza guerra santa (356-346 a. C.) fu causata dall'egemonia di Tebe sull'anfizionia delfica, alla quale i Focesi si opposero occupando militarmente il tempio di Delfi ma si trovarono poi di fronte all'alleanza tra Filippo II di Macedonia, divenuto tago dei Tessali, e i Tebani; nonostante l'appoggio di Sparta e degli Ateniesi, i Focesi furono sconfitti (battaglia del Croco, 352) e dovettero dare a Filippo i due voti cui avevano diritto nell'ambito del Consiglio anfizionico: fatto assai grave, perché inserì la Macedonia nel sistema politico greco. La quarta guerra santa (339-338 a. C.) fu provocata da una denuncia dell'ateniese filomacedone Eschine, allora pilagoro, contro i Locresi di Anfissa, amici dei Tebani, e permise, grazie all'appoggio dei Tessali che presiedevano l'anfizionia, quell'intervento di Filippo nella Grecia centrale risoltosi poi nella vittoria di Cheronea (338) che lo rese arbitro della Grecia.

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