Salicéti, Aurèlio

uomo politico italiano (Ripattoni, Teramo, 1804-Torino 1862). Insegnante di diritto civile all'Università di Napoli, aderì alla Giovine Italia e fu personaggio di primo piano durante i fatti del 1848 napoletano: ministro di Grazia e Giustizia nel gabinetto Serracapriola, fu licenziato da Ferdinando II per le sue idee; compilò il programma dei democratici che porta il suo nome e che suscitò le polemiche sfociate nel conflitto del 15 maggio. Si rifugiò a Roma, dove partecipò al governo della Repubblica e, dopo la caduta (1849), esulò all'estero. Ritornato in Italia (1859) aderì alla politica piemontese. Dopo l'unità fu eletto deputato al Parlamento per il collegio di Napoli, della cui Cassazione divenne presidente.

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