Salsomaggióre Tèrme

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comune in provincia di Parma (32 km), 157 m s.m., 81,68 km², 19.953 ab. (salsesi), patrono: san Vitale (28 aprile).

Cittadina situata nella valle del torrente Ghiara. Si hanno poche notizie sulle sue lontane origini: sembra che già dopo il sec. VIII si avviasse la produzione di sale che, nel periodo comunale, venne sfruttata da Piacenza e Parma, finché i Pallavicino riuscirono a imporre il proprio monopolio sui pozzi. Le saline continuarono a essere sfruttate anche al tempo dei Visconti e poi dei Farnese, ma solo a partire dall'Ottocento venne sperimentata l'efficacia terapeutica delle acque. Fino al 1956 si chiamò Salsomaggiore.§ L'abitato è caratterizzato da vasti parchi, che circondano le ville residenziali e gli stabilimenti termali eretti tra la fine del sec. XIX e l'inizio del XX nello stile composito dell'epoca.In località Tabiano si trova il castello (sec. XII-XIII) dei Pallavicino, ampiamente restaurato e modificato.§ La principale risorsa economica è rappresentata dalle attività connesse con il turismo in un ambiente ben preservato, favorito dalla fama delle acque salsoiodiche delle terme e di quelle sulfuree di Tabiano, dall'efficienza delle attrezzature ricettive. e dalle molte manifestazioni artistiche, ricreative e mondane. L'industria opera nei settori elettrotecnico, cosmetico, alimentare (caseifici e distillerie), di arredi commerciali, calcestruzzi, infissi, abbigliamento. L'agricoltura produce cereali e foraggi per l'allevamento suino e di bovini da latte.§ Vi nacque il filosofo e giurista Gian Domenico Romagnosi (1761-1835).

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