Generalità

Gruppo di isole, vulcaniche e montuose, situate nell'oceano Pacifico centromeridionale, tra 13º25´ e 14º30´ latitudine S e 168º10´ e 172º48´ longitudine W; l'arcipelago si estende complessivamente per 2.831 km², allungandosi da E a W per ca. 500 km, e consiste in una decina di principali isole abitate e in vari isolotti disabitati. La popolazione è di 183.000 ab. (stima 2005); la densità media della popolazione è di 63 ab./km². Politicamente, la sezione occidentale costituisce lo Stato indipendente delle Samoa Occidentali, quella orientale è una dipendenza degli Stati Uniti denominata appunto Samoa Americane (o Samoa Orientali). L'indice di sviluppo umano (ISU) è 0,769 e pone il Paese al 75° posto nella graduatoria mondiale

Storia e arte

L'arcipelago, uno dei centri di dispersione della razza polinesiana, fu scoperto nel 1722 dall'olandese Roggeveen; il francese Bougainville lo riscoprì nel 1768 e gli dette il nome di Isole dei Navigatori. Le isole costituenti l'arcipelago vissero praticamente indipendenti sotto i propri capi sin verso la metà del sec. XIX, quando Malietoa riuscì ad affermarsi su tutti gli altri. Negli ultimi trent'anni del secolo si scatenò attorno al re una vivace rivalità tra Germania, Stati Uniti e Inghilterra: le tre potenze erano attratte dalla produzione di copra e dalla posizione strategica delle isole. La prima aveva creato a partire dal 1857 una catena di fattorie a mezzo della ditta Godeffroy di Amburgo, che, fallita, aveva ceduto le sue attività a una “Società tedesca per il commercio e le piantagioni delle isole dei mari del Sud” (1879). Due anni prima, il governo tedesco aveva stipulato un trattato di amicizia col sovrano delle Samoa, seguito l'anno dopo dal governo statunitense e quindi, a distanza di due anni, da quello inglese, che in precedenza si era rifiutato di accogliere le pressioni della Nuova Zelanda e dell'Australia perché occupasse le Samoa. Sempre nel 1879 le tre potenze stipularono un accordo per garantire l'ordine e il buon governo nella capitale Apia (isola di Upolu). All'improvviso, nel 1884, la Germania stipulava col re delle Samoa un trattato che praticamente significava l'instaurazione del protettorato tedesco. Ne nacque una tensione aggravata dalla rivalità di tre capi per la successione al trono; ognuno di essi era appoggiato da una delle tre potenze occidentali. Attraverso accordi minori anglo-tedeschi si giunse nel 1889 a un accordo tripartito anglo-tedesco-americano, che garantiva la neutralità territoriale delle Samoa. Le rivalità tra i capi indigeni e tra i rappresentanti occidentali provocarono gravi incidenti alla morte di re Malietoa I (1898). La crisi sudafricana consigliò all'Inghilterra di cedere alle pretese tedesche. Fu così firmata nel novembre 1899 una convenzione con cui Londra riconosceva il protettorato tedesco sulle Samoa Occidentali (le grandi isole di Savaii e Upolu più due isolette minori) in cambio della rinuncia tedesca alle pretese sulle isole Tonga e la cessione di alcune isole delle Salomone, già occupate dalla Germania. Con successiva convenzione tripartita del 2 dicembre 1899, Germania e Inghilterra riconoscevano il protettorato statunitense sulle Samoa Orientali (Tutuila e isolette minori). § Assente la statuaria, l'arte samoana si esprime nella realizzazione di utensili (scodelle, poggiatesta) e armi di altissimo livello formale. Manca la decorazione pittorica, mentre l'intaglio, geometrico, interessa le mazze da guerra. Sulla tapa sono impressi con punzone motivi geometrici e zoomorfi.

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