San Chìrico Raparo

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comune in provincia di Potenza (123 km), 780 m s.m., 83 km², 956 ab. (sanchirichesi), patrono: santa Sinforosa (18 agosto).

Centro situato sul torrente Racanello. Di origini incerte, pare sia sorto attorno all'abbazia basiliana di Sant'Angelo o sulle rovine dell'antica Polisandria. Casale della Contea di Balvano e poi di Chiaromonte, appartenne ai Sanseverino, ai Carafa (1544), agli Spinelli e nel 1635 ai Pignatelli.§ La parrocchiale dei Santi Pietro e Paolo ha facciata settecentesca e custodisce un polittico (già nell'abbazia di Sant'Angelo) e un crocifisso ligneo del Trecento. Casa Simonetti ospita una piccola raccolta di vasi apuli (sec. IV-III a. C.) e monete argentee di Napoli, Metaponto e Thurii.§ L'economia si basa sull'agricoltura, l'allevamento e il turismo estivo (escursioni al bosco della Sella del Titolo).§ Alle falde del monte Raparo sono i resti dell'abbazia basiliana di Sant'Angelo o di San Michele al Raparo (sec. X): al di sotto della chiesa si apre una grotta, con stalattiti e stalagmiti, dove sono le celle dei monaci scavate nella roccia e un affresco del sec. XI (San Michele e un orante). Nei pressi è la sorgente del torrente Trigello, il cui corso d'acqua scompare in autunno e riappare in primavera: il fenomeno è dovuto alla natura carsica del terreno.

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