San Benedétto del Trónto

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comune in provincia di Ascoli Piceno (32 km), 4 m s.m., 25,49 km², 47.544 ab. secondo una stima del 2020 (sambenedettesi), patrono: san Benedetto (ultimo sabato di marzo).

Cittadina del litorale piceno tra le foci dei fiumi Tronto e Tesino. È formata da una parte alta più antica attorno ai ruderi del castello e da una più recente sviluppata sul mare con strade larghe e ricche di palme. È sede vescovile. La sua origine è forse collegata a un monastero benedettino trasformato, durante le incursioni saracene (sec. IX-XI), in luogo fortificato. È citata per la prima volta nel 998 come possesso dei vescovi di Fermo, ceduto, nel 1199, al comune. Contesa a lungo tra Fermo e Ascoli, nel 1478 fu colpita da una violenta pestilenza e fu in seguito ripopolata da profughi di Imola e Fano. § Della rocca dei Gualtieri rimane la torre a pianta esagonale con beccatelli e merli, più volte rimaneggiata. Anche la chiesa di San Benedetto è stata più volte modificata fino al rifacimento del 1779. Sul lungomare vi sono pregevoli esempi di architettura liberty. § È uno dei centri pescherecci più attivi dell'Adriatico, con una flotta attrezzata anche per la pesca oceanica. Dopo Ascoli Piceno è il centro più industrializzato della provincia, soprattutto per le attività collegate alla pesca (cantieristica e indotto, conservazione, trasformazione e commercializzazione dei prodotti ittici) e ai settori edile, cartario, poligrafico, tessile, dell'abbigliamento e del mobile. L'agricoltura produce soprattutto cereali e ortofrutta; di rilievo la viticoltura e il vivaismo. Il turismo è sostenuto da moderne attrezzature ricettive, per il tempo libero, la nautica e lo sport. § In estate vi si svolge la rassegna del documentario Premio “Libero Bizzarri”.

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