San Cataldo

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comune del Libero Consorzio Comunale di Caltanissetta (9 km), 625 m s.m., 76,65 km², 20.812 ab. (sancataldesi), patrono: san Cataldo (10 maggio).

Centro della regione collinare tra i fiumi Platani e Imera Meridionale, situato su una sella a NE del pizzo Carano. Fu fondato nel 1607 dal barone Niccolò Galletti (che ne ottenne il titolo di marchese) sul preesistente casale di Caliruni. Il paese si sviluppò in modo particolare nel corso dell'Ottocento, grazie allo sfruttamento sempre più consistente delle miniere di zolfo. Subì una pesante repressione per aver aderito ai moti antiborbonici del 1821. § La chiesa madre dell'Immacolata Concezione, costruita nei sec. XVII-XVIII, presenta una scenografica facciata barocca, mentre nella chiesa dei Mercedari (1898-1901), si conserva una pregevole statua lignea della Madonna, opera di Salvatore Bagnasco. § Le principali risorse economiche sono l'agricoltura (cereali, foraggi, frutta secca, uva, olive, legumi, fichi e frutta), l'allevamento e la piccola industria, attiva nei settori della trasformazione dei prodotti agricoli, dell'abbigliamento, dei materiali da costruzione e della lavorazione del legno (mobili), del vetro, del ferro, della pietra e della plastica. Molto meno importante rispetto al passato è l'attività estrattiva (salgemma). § Particolarmente pittoresche sono le celebrazioni della Settimana Santa e, in particolare, la “Scinnenza” o “Discesa della Croce”, rappresentazione in costume della crocifissione di Gesù, che si svolge il Venerdì Santo. Di notevole interesse è la zona archeologica in località Vassallaggi, dove dell'antica città ellenizzata di Motyon (sorta su un insediamento dell'Età del Bronzo) sono visibili i resti di un santuario e di un settore dell'abitato, nonché la vasta necropoli (sec. VI-IV a. C.).

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