San Rèmo o Sanrèmo

Indice

comune in provincia di Imperia (24 km), 15 m s.m., 54,68 km², 52.327 ab. secondo una stima del 2021 (sanremesi), patrono: san Romolo di Genova (13 ottobre).

Generalità

Città della Riviera dei Fiori, posta al centro dell'ampia insenatura racchiusa tra il capo Verde a levante e il capo Nero a ponente e riparata verso l'interno da un anfiteatro di colline. È frequentatissimo centro climatico invernale, di turismo balneare estivo e di villeggiatura tutto l'anno. La città vecchia conserva i caratteri del borgo medievale, mentre quella moderna, sviluppata a partire dalla seconda metà del sec. XIX, si stende intorno al nucleo originario e lungo il mare con quartieri residenziali signorili.

Storia

Sviluppatasi in epoca romana attorno a un oppidum, forse corrispondente all'area dell'attuale Battistero, nella prima epoca cristiana si stabilizzò come borgo fortificato contro le incursioni saracene. Fu chiamata Castrum Sancti Romuli in onore del vescovo di Genova Romolo (da Sanrömu, San Romolo in dialetto locale, derivò poi San Remo). Di proprietà della diocesi di Albenga, poi dei conti di Ventimiglia e dal sec. XIII dei vescovi di Genova, fu ceduta nel 1297 dall'arcivescovo Jacopo da Varazze a Oberto Doria e a Giorgio de Mari. Nel 1361, sempre fedele alla Repubblica di Genova, la cittadina si eresse a libero comune con diritti e privilegi che conservò fino al 1753 quando, dopo una lunga contesa iniziata nel 1729, Genova abolì il parlamento locale e impose la totale sottomissione. Nel 1794 fu occupata da Napoleone e da questi nominata capoluogo della giurisdizione delle Palme. Passò al Regno di Sardegna dopo il Congresso di Vienna. Nell'aprile del 1920 vi si tenne una conferenza per la sistemazione delle questioni riguardanti la Turchia e il disarmo tedesco.

Arte

La città conserva il vecchio nucleo medievale nella parte alta, denominato “la Pigna”, dalle caratteristiche viuzze strette e abitazioni unite da archi di controspinta. Il quartiere è dominato dal santuario della Madonna della Costa, costruito a partire dal sec. XVII sui resti di un oratorio del XV, che conserva una pregevole Madonna con Bambino del 1401. Duecentesca è la cattedrale di San Siro, costruita in forme romanico-gotiche e poi dotata di una facciata barocca. Coevo alla fondazione della cattedrale, ma ristrutturato nel 1668, è il Battistero, che conserva un dipinto di Orazio de Ferrari raffigurante la Comunione della Maddalena. Cinquecenteschi sono l'oratorio dell'Immacolata Concezione e il palazzo Borea d'Olmo: quest'ultimo ha facciata barocca decorata da due portali sormontati da sculture di Giovanni Angelo da Montorsoli; all'interno è allestito il Civico Museo Archeologico, che custodisce materiali di epoca preistorica e romana. La chiesa russo-ortodossa di San Basilio fu costruita nel 1874, in seguito al soggiorno dell'imperatrice Maria Alexandrovna nella città, in stile moscovita con le tipiche cupolette a cipolla. Alexandrovna donò alla città le alte palme che decorano la nota passeggiata “Imperatrice” lungo il mare, sulla quale prospettano numerose dimore signorili e, tra gli altri, il Parco Marsaglia. Tra il 1904 e il 1906 fu eretto in stile liberty, su progetto di Eugenio Ferret, il celebre Casinò municipale.

Economia

Meta di turismo internazionale d'élite dalla seconda metà dell'Ottocento, la città è oggi il più importante centro climatico d'Italia e stazione turistica dotata di strutture ricettive di prim'ordine. Il suo porto (diviso in Porto Pubblico e Porto Sole per la nautica da diporto e gli yacht) è uno dei più affollati della Riviera. San Remo è anche il principale mercato floricolo italiano.

Curiosità e dintorni

Villa Nobel (dimora dello scienziato svedese Alfred Bernhard Nobel, che qui morì nel 1896) ospita durante l'anno manifestazioni culturali, artistiche e scientifiche. Dal 1951 si svolge presso il Teatro Ariston il Festival della Canzone Italiana (febbraio), la più nota manifestazione canora nazionale. Dal 1972 la città è anche la sede di un altro importante evento musicale, la Rassegna della Canzone d'Autore, organizzata dal Club Tenco in memoria dello scomparso cantautore ligure Luigi Tenco. A pochi chilometri, su una collina, è Bussana Vecchia. Abbandonata dopo il violento terremoto del 1887, si ripopolò a partire dagli anni Sessanta del sec. XX grazie a una singolare comunità internazionale composta prevalentemente da artisti.

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