San Salvo

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comune in provincia di Chieti (92 km), 100 m s.m., 19,61 km², 19.809 ab. (sansalvesi), patrono: san Vitale (28 aprile).

Cittadina posta su un rilievo prossimo al litorale adriatico, alla sinistra della foce del fiume Trigno. L'insediamento nacque nel Duecento intorno all'abbazia cistercense di San Vito, detta poi di San Salvo, che attuò numerose opere di bonifica, lasciando una forte traccia nel territorio e divenendo nel 1548 legittima proprietaria del territorio. Nel 1553, tuttavia, i Turchi distrussero il convento e il borgo, che fu abbandonato e solo in seguito gradualmente ripopolato. Anche dopo l'abbandono rimase di pertinenza ecclesiastica e successivamente fu incamerato dal demanio regio. § La chiesa di San Giuseppe, rifatta alla metà del sec. XIX in forme classicheggianti, conserva tracce di costruzioni precedenti, assai antiche, rimesse in luce da scavi e lavori di recupero. § È sede di uno dei più importanti complessi industriali della provincia, dove operano i settori metallurgico, metalmeccanico (ricambi per auto), vetrario, alimentare, conserviero e dei materiali da costruzione. L'agricoltura è specializzata in coltivazioni ortofrutticole, ma produce anche uva da vino, olive e foraggi. Sono rilevanti il commercio (soprattutto di prodotti agricoli) e il turismo (balneare e di villeggiatura estiva in località San Salvo Marina). § Il 28 aprile, dopo un festoso corteo di carri che recano la farina, le donne preparano, in onore di San Vitale, le “sagne” che vengono cotte e consumate in piazza in un banchetto collettivo.

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