Sanjinés, Jorge

(Aramayo). Regista cinematografico boliviano (La Paz 1937). Diplomato all'Istituto di cinema del Cile, autore di cortometraggi quali Revolución e Aysa (1965) sulla situazione nelle miniere, esordì nel lungometraggio con Ukamau (1965; È così), che gli costò la destituzione da direttore dell'Istituto di cinema boliviano. Uno dei più coerenti cineasti dell'America Latina, con il proprio gruppo di produzione (che chiamò Ukamau), girò Sangue di condor (1969): interamente parlato in quechua, è un film di aspra denuncia dello sfruttamento del popolo andino. Il film fu dapprima vietato, poi imposto sugli schermi cittadini dalla protesta popolare e diffuso sugli altopiani dallo stesso regista. Con Il coraggio del popolo (1971), finanziato dalla RAI che lo ribattezzò La notte di San Giovanni, documentò a colori le repressioni di minatori (culminate nella notte di S. Giovanni) e la loro resistenza. Dopo l'incompiuto Los caminos de la muerte (I sentieri della morte), sulle infiltrazioni della CIA nel movimento sindacale ha terminato in Perú, dove è stato costretto in esilio, Il nemico principale (1973-74), e, in Ecuador, Fuori di qui (1976). Rientrato in patria, vi ha realizzato nel 1983 Las banderas del amanacer, sull'insurrezione del 1979. Altri film: La nación clandestina (1989),Para recibir el canto de los pájaros (1995),Los hijos del último jardín (2004).

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