Sanudo, Marino detto il Gióvane

diplomatico e cronista (Venezia 1466-1536). Di altro ramo della stessa famiglia cui appartenne Marino Sanudo il Vecchio, partecipò anch'egli attivamente alla vita pubblica cittadina; entrato in Senato nel 1498, fece parte del Gran Consiglio, fu più volte tra i “Pregadi”, svolse numerosi incarichi diplomatici, il più rilevante dei quali a Parigi (1513). Partecipe attivo dell'intensa vita culturale veneziana del tempo, fu amico tra gli altri di Manuzio (fece anche parte dell'Accademia Aldina); aperto ai più diversi interessi e osservatore acuto, le sue opere sono insieme ricchissime di notizie e largamente documentate; latinista elegante in alcuni dei suoi scritti, in altri, tra cui i maggiori, preferì il volgare (ricco sia di forme dialettali venete sia di latinismi). Tra le sue opere sono da ricordare: Itinerario per la terraferma veneta (1483), i Commentari della guerra di Ferrara (1484), De origine, situ et magistratibus urbis Venetae (1493), un interessante resoconto sulla spedizione in Italia di Carlo VIII (1495), le Vite dei Dogi (1494, più volte rimaneggiate in epoche successive) e, soprattutto, i Diari, da lui tenuti tra il 1496 e il 1533, in cui sono minuziosamente annotati gli avvenimenti anche minimi della città e tutte le ripercussioni e gli echi dei fatti esterni (58 vol., 1879-1902).

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