Sapìa

gentildonna senese della famiglia dei Salvani, moglie di Ghinibaldo Saracini. Di parte guelfa, fu tanto faziosa da rallegrarsi della vittoria dei Fiorentini a Colle Valdelsa (1269) contro i suoi stessi concittadini ghibellini. Per questo Dante la pose tra gli invidiosi in Purgatorio, XIII, 100-129. Legò però il suo nome anche a opere benefiche, come l'ospizio di Castiglioncello di Monteriggioni, fondato da lei e da suo marito.

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