Sarduy, Severo

scrittore cubano (Camagüey 1937-Parigi 1993). In esilio a causa della dittatura castrista, visse in Francia dal 1960, dove fu molto vicino al gruppo della rivista Tel Quel e diresse la collana La Nouvelle Croix du Sud di Gallimard. Dotato di una singolare capacità di sperimentazione linguistica e di un notevole talento per l'umore ludico e la parodia, scrive testi sempre in bilico fra la narrativa, costantemente sottoposta a prove di rifrazione e di scomposizione, e la lirica, con esiti genialmente creativi. Amò per affinità elettiva il barocco, a cui dedicò acuti saggi (riuniti nel testo intitolato Ensayos generales sobre el Barroco, 1987). Come romanziere si fece apprezzare fin dal primo libro, Gestos, pubblicato nel 1963 dapprima a Parigi, in versione francese, e subito dopo a Barcellona. Nel 1967 apparve il suo secondo romanzo, De dónde son los cantantes, cui seguirono Cobra (1972), Maitreya (1981), Colibrí (1984), Nueva inestabilidad (1987), El Cristo de la rue Jacob (1988) e Cocuyo (1990), tutti concepiti nell'ambito di una progettualità tematica e compositiva neobarocca e orientati da sempre più vivide percezioni del sacro.

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