Sarvig, Ole

scrittore danese (Copenaghen 1921-1981). Fu impegnato in un processo di rinnovamento della poesia danese. La sua produzione è sintomatica d'una crisi e per certi aspetti trova perfetta corrispondenza negli espressionisti tedeschi. Scrisse le sue prime opere nel clima cupo della seconda guerra mondiale, che determinò un senso di pessimismo riscontrabile nella raccolta d'esordio Poesie verdi (1943) e in quella successiva La casa dell'io (1944). Seguono Potenza (1945), Leggenda (1946) e Persona (1948). I romanzi di Sarvig, che come le liriche si mantengono volontariamente in bilico tra realtà e simbolo, rianalizzano a fondo il passato, considerato fondamentale per capire il presente. Si ricordano i tre gialli La rosa di pietra (1955), I dormienti (1958) e Il mare sotto la mia finestra (1960), in cui la soluzione del crimine s'intreccia con il motivo dell'identità. Nella sua produzione immediatamente successiva l'iniziale pessimismo ha lasciato il posto a un simbolismo con tendenze misticheggianti. Si ricordano Il tardo giorno (1962), Limbo (1963), Requiem (1968), Poesie di periferia (1974) e I viaggiatori (1978).

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