Savimbi, Jonas

uomo politico angolano (Andulo 1934-Lucusse 2002). Formatosi a Lisbona e in Svizzera, dove si laureò in scienze politiche, partecipò alla guerriglia antiportoghese. Nel 1966 fondò l'UNITA, un'organizzazione politico-militare sorta per combattere la dominazione portoghese in Angola. Dopo l'indipendenza (1975), l'UNITA, sostenuta dalla Repubblica Sudafricana e dagli USA, entrò in contrasto con il MPLA (Movimento popolare di liberazione dell'Angola) di orientamento marxista, appoggiato da Cuba. Dopo una lunga e sanguinosa guerra civile, fu solo nel 1989 che si determinarono le condizioni per un accordo di pace, siglato due anni dopo. Le elezioni generali svoltesi nel 1992 registrarono la vittoria del presidente J. E. Dos Santos e del MPLA, e Savimbi, non accettandone il risultato, riprese le armi. Un nuovo accordo di pace del 1996 portò, nell'aprile 1997, alla costituzione di un governo di unità nazionale comprendente anche i rappresentanti dell'UNITA. Savimbi, pur essendo prevista per lui un'apposita vicepresidenza, continuò a ostacolarne l'applicazione, dando l'avvio a nuovi scontri armati con l'esercito regolare. Dopo l'espulsione dal parlamento e dal governo di tutti i rappresentanti dell'UNITA a favore di una frangia indipendente del movimento (UNITA Renovada), nel 1999 Savimbi, fu abbandonato anche dai suoi alleati storici e venne condannato dalla Corte Suprema per crimini di guerra. Questo non gli ha impedito di continuare a finanziare la guerra civile attraverso il redditizio traffico di diamanti, rendendo quanto mai aperta e problematica la ricerca di una soluzione di pace in Angola. È stato ucciso nel febbraio 2002 durante un'azione di guerriglia contro le forze militari governative.

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