Say, Jean-Baptiste

economista francese (Lione 1767-Parigi 1832). È il maggior esponente del pensiero economico classico dell'Europa continentale. Avversario dell'autoritarismo napoleonico quanto ammiratore della Rivoluzione, diresse dal 1794 al 1799 l'importante periodico Décade philosophique, littéraire et politique, mentre nel 1820 gli fu affidata la prima cattedra di economia politica al Collège de France. Figlio dell'illuminismo, Say intese la teoria economica come una specie di fisiologia sociale che avrebbe dovuto scoprire le leggi naturali e al tempo stesso razionali dell'economia. La sua fama è legata alla cosiddetta “legge degli sbocchi” o legge di Say, secondo cui “l'offerta crea da sé la propria domanda”: in un sistema macroeconomico, tale legge viene desunta dall'osservazione che il potere d'acquisto a disposizione di chi domanda beni risulta uguale al valore dei beni prodotti. Ma se i mercati sono pienamente concorrenziali e la moneta non viene tesaurizzata, ciò implica che non si possono realizzare a livello aggregato crisi di sovrapproduzione. Infatti, allorché si verifichi su un mercato un eccesso di domanda (o di offerta), il movimento dei prezzi relativi sarebbe sufficiente a eliminare quello squilibrio. La validità della legge di Say, da contrapporre al principio della domanda effettiva, produce alcune importanti implicazioni: secondo questa impostazione, infatti, l'economia raggiunge naturalmente la posizione di equilibrio di piena occupazione; la moneta non è efficace sulle grandezze reali ma influisce solo sul livello medio dei prezzi, in accordo alla teoria quantitativa della moneta; lo Stato non deve intervenire in economia, secondo il principio del laissez faire. Un altro rilevante contributo di Say è nel campo della teoria delle scelte individuali: in un periodo in cui tutti i principali economisti seguivano la teoria del valore-lavoro, Say vide nell'utilità individuale la principale determinante del valore delle merci. In questo senso egli è stato un precursore della teoria microeconomica neoclassica. Tra le sue opere: Traité d'économie politique (1803), Catéchisme d'économie politique (1815), Cours complet d'économie politique pratique (1828-29), Lettres à M. Malthus sur différents sujets d'économie politique (1820).

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