Schleiermacher, Friedrich Daniel Ernst

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Biografia e opere

Filosofo e teologo tedesco (Breslavia 1768-Berlino 1834), fondatore della moderna teologia protestante e uno dei massimi rappresentanti del romanticismo tedesco. Ebbe un'educazione pietistica e studiò teologia nell'Università di Halle. Dal 1796 al 1802 visse a Berlino, dove lavorò come precettore partecipando attivamente alla vita culturale (collaborò anche con la rivista Athenäum) e pubblicando le sue prime opere. In Über die Religion. Reden an die Gebildeten unter ihren Verächtern (1799; Discorsi sulla religione) Schleiermacher afferma che la religione è oggetto del sentimento e non della ragione e del pensiero teoretico. Essa si fonda su un radicale e originario “sentimento di dipendenza” insito in ogni uomo e che lo apre e dispone al Dio trascendente dal quale appunto “sente” di dipendere. Essenza della religione è dunque il sentimento e non il sapere teologico e dottrinario. Questo argomento venne ripreso e ampliato nei Monologen (1800; Monologhi). Sempre nel 1800 uscirono le Vertraute Briefe über F. Schlegels Lucinde (Lettere confidenziali sulla Lucinde), nelle quali Schleiermacher difendeva l'amico F. Schlegel e la concezione dell'amore (inteso come sintesi di spiritualità e di fisicità) che questi aveva sostenuto nel suo romanzo. A questi anni risalgono anche l'amicizia con Novalis e gli intensi scambi culturali con il circolo romantico di Jena. Costretto per l'ostilità degli ambienti ecclesiastici e dell'invasione napoleonica a lasciare Halle, si trasferisce nel 1806 a Berlino, dove Schleiermacher divenne con J. Fichte uno degli esponenti più in vista del movimento di riscossa nazionale e antinapoleonica. Per vent'anni Schleiermacher fu professore nell'Università di Berlino e preside della facoltà di teologia. Sempre a Berlino fu, inoltre, segretario dell'Accademia delle scienze. Qui compose le sue opere principali: Der christliche Glaube nach den Grundsätzen der evangelischen Kirche im Zusammenhang dargestellt (1821-22; La fede cristiana secondo i principi della Chiesa evangelica esposta nel suo insieme), che resta la sua opera teologica più importante, Hermeneutik und Kritik (1838), Dialektik (1839), Aesthetik (1842), le Predigten (1836-56), pubblicate postume nell'edizione completa delle sue opere (1835-64).

Filosofia: la "teologia del sentimento"

La religione si risolve per Schleiermacher in esperienza religiosa e questa in sentimento, che è sostanzialmente “sentimento di dipendenza”. Non la dottrina e neanche le istituzioni fanno la religione, bensì soltanto quel sentimento e il suo svilupparsi e prender forma nell'animo umano. La teologia di Schleiermacher si risolve così tutta in una “teologia del sentimento”: solo il sentimento è in grado di rilevare e di esprimere l'Infinito che, per la sua stessa natura, sottrandosi a ogni tentativo di conoscenza razionale e intellettuale. In questo modo Schleiermacher voleva difendere la religione dagli attacchi del razionalismoilluministico e al tempo stesso contribuire al diffondersi della nuova concezione romantica. Tutta incentrata sull'esperienza sentimentale e affettiva che l'uomo ne ha, la religione si trasforma per Schleiermacher in fatto meramente umano: essa coincide infatti con l'esperienza soggettiva che l'uomo ne ha e ne fa e col diverso e nuovo tipo di vita che ne deriva. Nell'interpretazione di Schleiermacher Cristo significa precisamente la possibilità riofferta all'uomo di avere religione, la possibilità di ritornare a essere religioso, o meglio diventare veramente religioso. La religione insomma è intesa come una capacità che l'uomo ha e che spontaneamente e armoniosamente si sviluppa in lui. Questo ottimismo presente nel pensiero di Schleiermacher spiega l'enorme influsso che la sua teologia esercitò sul pensiero teologico protestante nel sec. XIX.

Bibliografia

G. Vattimo, Introduzione all'ermeneutica di Schleiermacher, Torino, 1967; H. Girndt, Kultur und Erziehung bei Schleiermacher, Berlino, 1969; S. Sorrentino, Schleiermacher e la filosofia della religione, Brescia, 1978; G. Penzo, M. Farina (a cura di), Friedrich D. E. Schleiermacher tra teologia e filosofia, Brescia, 1990.

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