Scudéry, Georges de-

poeta e autore teatrale francese (Le Havre 1601-Parigi 1667). Fratello della scrittrice Madeleineò dalla carriera militare a quella delle lettere deciso a emergere, ma si rivelò vero poeta in poche occasioni e scadde spesso nell'enfasi barocca e nella pedanteria. Esordì come autore di teatro, al quale fornì tra il 1630 e il 1645 numerose tragicommedie, mettendo questo genere alla moda: Le trompeur puni (L'ingannatore punito), Le prince déguisé (Il principe travestito), La comédie des comédiens (La commedia degli attori), Ibrahim ou l'illustre Bassa, tratta dall'omonimo romanzo, scritto con la sorella Madeleine. Contrariato dal successo di El Cid di P. Corneille, scrisse le famose Observations sur le Cid (1637), provocando l'intervento censorio dell'Académie Française nei confronti del rivale. Fu grazie all'influenza di Madame C. de Rambouillet, del cui salotto era assiduo frequentatore, che nel 1641 ottenne l'irrisoria carica di governatore di un forte di Marsiglia. Dopo la nomina all'Académie, nel 1649, poté rientrare a Parigi, dove pubblicò col proprio nome i due più celebri romanzi della sorella, ai quali aveva forse collaborato, e Poésies diverses. Dall'esilio di Rouen, subito per aver appoggiato il principe H. Condé durante la Fronda, scrisse un laborioso poema epico in 11.000 versi, Alaric ou Rome vaincue (1654; Alarico o Roma vinta), col quale intese, sulle orme di T. Tasso e guidato dagli insegnamenti dell'amico J. Chapelain, dotare la letteratura francese della grande epopea mancante alla sua gloria.

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