Seminara

Indice

comune in provincia di Reggio di Calabria (51 km), 290 m s.m., 33,55 km², 3352 ab. (seminaresi), patrono: san Mercurio di Cesarea (25 novembre).

Centro posto sul versante settentrionale dell'Aspromonte. Di origine altomedievale, si sarebbe accresciuto in seguito alla distruzione della città di Taurianum (951). Nel 1283 fu conquistato da Pietro d'Aragona. In seguito appartenne a varie famiglie, fra cui gli Spinelli e i Ruffo. Nei pressi della cittadina furono combattute due battaglie (1495 e 1503), che segnarono la sconfitta e la definitiva cacciata dei francesi dalla Calabria. In seguito alla distruzione di Reggio (1594), a opera di corsari turchi, vi furono temporaneamente trasferiti gli archivi e gli uffici di quella città. Semidistrutto dai terremoti del 1783 e del 1908, fu ricostruito più a monte.§ Nell'atrio e sulle scale del Palazzo del Municipio sono quattro bassorilievi (fine sec. XVI) raffiguranti le sconfitte francesi, provenienti da un monumento al duca Carlo Spinelli. La chiesa di San Marco custodisce la statua della Madonna degli Angeli, con basamento scolpito (sec. XVI), opera di Antonello Gagini, e altre notevoli sculture in marmo (sec. XVI). Nel santuario della Madonna dei Poveri, rifatto in grandiose forme eclettiche, sono conservati preziosi reliquiari in argento del sec. XV, con altri arredi e oggetti sacri, i resti di un battistero cinquecentesco, una statua (Maddalena) di Rinaldo Bonanno (sec. XVII) e la venerata statua lignea della Madonna dei Poveri (sec. XIII-XIV).§ Dominano il paesaggio agrario vigneti e oliveti, che alimentano un'importante produzione enologica e olearia. Il paese è rinomato per l'artigianato delle ceramiche dipinte, di manufatti in vimini, tessuti di lana e seta, tamburelli, gioielli in oro e oggetti in rame, distillati e liquori.§ Il 14 e il 15 agosto si svolge la Festa della Madonna dei Poveri, con la pittoresca sfilata di due giganteschi fantocci di cartapesta, Mata e Grifone, fatti danzare al suono dei tamburi. A Seminara nacque il monaco basiliano Barlaam (ca. 1290-1350), che insegnò il greco a Francesco Petrarca.

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