Sentiménto del tèmpo

raccolta di versi di G. Ungaretti, pubblicata nel 1933 (poi in forma definitiva nel 1943). Al paesaggio desertico dell'Allegria subentra, in questa seconda raccolta ungarettiana, il paesaggio laziale: il ritorno alla propria terra coincide con un ritorno stilistico alla tradizione, con il recupero dell'endecasillabo; a una parola scoperta e assaporata nella sua primitiva verginità si sostituisce il concetto che non è possibile purezza alcuna al di fuori della storia e del tempo. Tale nuova fase implica rapporti più intensi con la tradizione, da T. Tasso a G. Leopardi, e soprattutto con il barocco: la situazione spirituale del poeta è infatti quella di un vuoto angoscioso, di una “catastrofe sentita immanente”, e l'evasione viene ricercata in una nevrotica ansia religiosa, in contrasto con l'impetuoso e carnale desiderio dei sensi.

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