Siddi

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comune in provincia del Medio Campidano, 184 m s.m., 11,02 km², 799 ab. (siddesi), patrono: santa Gloriosa (2 luglio).

Centro della Marmilla, situato ai piedi delle alture di Pranu Siddi. Sorto in una zona abitata fin dalla preistoria, appartenne nel Medioevo alla curatoria della Marmilla (sec. XI), compresa nel Giudicato d'Arborea. Dopo la definitiva sconfitta degli Arborensi (1478), il re d'Aragona lo incluse nella Contea di Quirra, feudo dei Carroz, che nel 1603 fu eretta a marchesato per i Centelles. Passato nel 1798 agli Osorio de la Cueva, insieme alla contea, rimase sotto la loro giurisdizione fino all'abolizione dei feudi (1839).§ La parrocchiale, di origine cinquecentesca, è stata rimaneggiata nel Settecento. Nel centro storico del paese, nella casa Steri, è stato allestito il Museo delle Tradizioni Agroalimentari della Sardegna, unico nel suo genere in Italia, mentre l'ex ospedale Managu, completamente ristrutturato, ospita il Museo Ornitologico della Sardegna.§ L'economia si basa in prevalenza sull'agricoltura, che produce olive, mandorle, frutta, uva e cereali, e sull'allevamento di ovini.§ Fuori dall'abitato sorge la chiesetta di San Michele, dalle rustiche forme romaniche, con pianta a due navate di diversa dimensione, di cui la più grande absidata, mentre nei dintorni si trova una massiccia “tomba di giganti”, in buono stato di conservazione.

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