Sifonòfori

sm. pl. [sec. XIX; da sifone nel senso 8+-foro]. Ordine (Siphonophora) di Celenterati, della classe degli Idrozoi. Sono pelagici e organizzati in colonie polimorfe costituite da individui di tipo medusoide e polipoide, questi ultimi privi di tentacoli orali; a una formazione cava e piena di gas (pneumatoforo), che funge da organo di galleggiamento, è unito uno stolone cilindrico (idrosoma) dal quale gemmano i vari individui. Sono di natura polipoide i gastrozooidi, talvolta forniti di un lungo filamento pescatore, e i dattilozooidi, a funzione difensiva e provvisti di un tentacolo basale; sono di natura medusoide i gonozoidi, riproduttivi, i nectocalici, a funzione natatrice, e le brattee, fogliacee, che ravvolgono la colonia contratta. Le colonie di Sifonofori possiedono numerose batterie di cnidocisti fra le più potenti che si conoscano; alcune specie sono assai pericolose anche per l'uomo. Vengono suddivisi nei sottordini dei Calicofori e dei Fisofori.

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