Silvestre, Israël

incisore francese (Nancy 1621-Parigi 1691). Imparò le tecniche dell'incisione a Parigi presso lo zio Israël Henriet, editore di J. Callot, da cui ereditò la bottega nel 1661. Allievo ideale e seguace di Callot, non ne eguagliò l'immediatezza e l'originalità, tuttavia le sue tavole, che illustrano la vita della corte di Luigi XIV, hanno un notevole valore documentario. Nella maturità si dedicò all'incisione architettonica e specialmente alla veduta, intesa non come topografia ma come scorcio di paesaggio, anticipando G. Van Wittel e, dal punto di vista tecnico, lo stesso Canaletto (Il Campidoglio da Campovaccino, Museo dell'Università del Michigan; Veduta di una porta nei pressi di Nancy, Collezione dell'Università di Liegi; Veduta di Piazza San Marco dall'Orologio, Museo di Belle Arti di San Francisco). Tra i numerosi discendenti di Israël che si dedicarono alle arti della pittura e dell'incisione meritano una menzione i figli Louis il Giovane (Sceaux 1675-Parigi 1760) e Charles François (Parigi 1667-Versailles 1738), e il nipote Nicolas Charles (Versailles 1699-Valenton 1767).

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