Sion, Georges

commediografo belga (Binche 1913-2001). Le sue opere hanno impronta varia, ferma restando la qualità del loro livello. Si ricordano: La matrone d'Ephèse (1943; La matrona di Efeso), da Petronio; lo storico Charles le Téméraire (1944), La princesse de Chine (1951; La principessa della Cina), trasposizione in diversa chiave della Turandot di C. Gozzi; La malle de Paméla (1955; Il baule di Pamela), “divertimento” ambientato nell'Inghilterra del Settecento; e soprattutto Le voyageur de Forceloup (1951; Il viaggiatore di Forceloup), dove la figura di un uomo che aspira a sacrificarsi per gli altri consente a Sion di manifestare in modo originale e nobile la propria fede cattolica. Le ultime produzioni denotano un rinnovato interesse per il folclore belga (Bruxelles ou les Contes de mille et un ans, 1979) e la letteratura del suo paese (150 ans de littérature en Belgique, 1980). Dopo essere stato eletto nel 1962 membro dell'Accademia reale di lingua e letteratura francese, ne diviene segretario dieci anni dopo. Nel 1972 è inoltre stato scelto come rappresentante belga all'Académie Goncourt.

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