Sjöman, Vilgot

regista cinematografico svedese (Stoccolma 1924-2006). Critico, saggista, diarista, romanziere e drammaturgo, esordì con Alskarinnan (1962) uno studio di psicologia femminile. Ottenne successi di scandalo con il violento erotismo di 490+1=491 (1964), con Syskonbadd (1966; Il letto della sorella), su un incesto nel Settecento, e soprattutto con Jag ar Nyfiken (1967; Io sono curiosa), dove alla franchezza dei rapporti sessuali si sommava quella politica. Proseguì poi con energia la strada del pamphlet (Voi mentite, 1969, sul sistema carcerario svedese) e, con brillante libertà polemica e di struttura narrativa, della contestazione sociale con i film Stupidi felici, 1970; Troll, 1971; En Handfull Karlek (1974; Corruzione in una famiglia svedese). Con Garaget (1975; Garage) si cimentò nel thriller psicologico. Realizzò in seguito Tabou (1977; Tabù), Linus (1979), e Fallgropen (1989; La trappola).

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