Spìrito Santo

nella teologia cristiana, la terza persona della SS. Trinità che insieme con il Padre e il Figlio forma un unico Dio, per natura e sostanza, ma nella distinzione delle persone. Nell'Antico Testamento la dottrina non è molto chiara, anche se è menzionato lo Spirito di Dio (Genesi 1,2; XLI, 38). Nel Nuovo Testamento invece la presenza dello Spirito Santo come persona distinta è molto più chiaramente delineata: al momento dell'incarnazione (Matteo 1, 20; Luca 1, 35), al battesimo di Gesù (Matteo III, 16 e paralleli), è promesso da Gesù ai discepoli (Giovanni XVII, 7; XX, 22), discende su di loro nella Pentecoste (Atti II, 1). Non ci sono vere e proprie eresie nella storia del cristianesimo sulla persona dello Spirito Santo, ma piuttosto essa è messa in discussione ogni volta che per riaffermare l'unità di Dio se ne nega la trinità delle persone: monarchiani (sec. II-III); ariani e macedoniani (sec. IV); sociniani e M. Serveto (sec. XVI). Il massimo assertore della dottrina sulla Trinità è stato Atanasio (sec. IV), la cui formulazione è stata accolta dal Concilio ecumenico di Costantinopoli del 381. È di questo periodo la controversia del Filioque sul tentativo di spiegare il mistero dei rapporti intercorrenti tra le tre persone. Non si è mai giunti a una formulazione univoca, poiché la chiesa latina ha adottato la formula della processione dello Spirito Santo dal Padre e dal Figlio, che è entrata nel Credo, mentre la chiesa orientale ha assunto quella della processione del Padre attraverso il Figlio. La controversia, rinata con Fozio (sec. IX), fu uno degli elementi del progressivo allontanamento della chiesa d'Oriente e preludio allo scisma (1054).

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