Spigno Monferrato

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comune in provincia di Alessandria (60 km), 217 m s.m., 54,96 km², 1216 ab. (spignesi), patrono: sant’ Ambrogio (7 dicembre).

Centro situato nell'Alto Monferrato, alla confluenza del torrente Valla nella Bormida di Spigno. Già abitato dai Liguri Statielli, nel Medioevo appartenne ai marchesi del Monferrato e nel Quattrocento passò al Ducato di Milano, che l'amministrò attraverso i Del Carretto. All'estinzione del casato (1578) il feudo passò agli Asinari, cui rimase fino al 1724 quando fu venduto ad Amedeo II di Savoia, che lo donò alla moglie morganatica, contessa di San Sebastiano.§ Il centro storico, con palazzetti nobiliari, è dominato dalle rovine del castello, fatto costruire dai Del Carretto e smantellato dai Savoia nel sec. XVII, e dalla parrocchiale barocca di Sant'Ambrogio che conserva un pulpito marmoreo e il coro ligneo. Il fiume è attraversato da un ponte tardomedievale, a cinque arcate, con una cappella nel mezzo. § L'economia è basata sull'agricoltura (vite, cereali, foraggi) cui si affiancano l'allevamento bovino e imprese artigianali di produzione casearia e vinicola e di lavorazione del legno e dei metalli; nei dintorni è un bacino idroelettrico. Sviluppato il turismo di villeggiatura estiva ed escursionistico. Si pratica a livello professionistico il gioco del pallone elastico, per il quale è stato allestito un moderno sferisterio.§ Nei dintorni si trovano i resti dell'abbazia di San Quintino, sorta nel sec. X e poi trasformata in dimora signorile: all'interno sono visibili tracce di affreschi databili forse al sec. XI.

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