Stardust

sonda interplanetaria statunitense. Compito di è di catturare campioni della coda della cometa Wild 2, verso la quale è stata lanciata il 7 febbraio 1999 da Cape Canaveral con un razzo Delta. Wild 2 è ideale per le analisi perché conterrebbe materiale che è ritenuto ancora quello della nebulosa solare primordiale. Il 18 gennaio 2002 la sonda ha effettuato la correzione di rotta che, nel gennaio 2004, l'ha portata a incrociare la cometa, a fotografarne il nucleo e a prelevarne particelle con una speciale sostanza (aerogel) posta su un braccio estensibile, che riporterà sulla Terra al rientro previsto nel 2006. Al termine di un viaggio di 5,1 miliardi di km, i campioni atterreranno con una capsula sganciabile. La missione rientra nel programma Discovery della NASA per piccole missioni a costi limitati. La struttura della sonda è stata realizzata con materiali compositi molto leggeri. L'alimentazione è assicurata da due pannelli fotovoltaici; a differenza di altre sonde interplanetarie, quelle per lo studio delle comete non hanno bisogno di generatore termonucleari perché la traiettoria di incontro avviene a distanze molto più vicine al Sole.

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