Starobinski, Jean

critico svizzero di lingua francese (Ginevra 1920- Morges 2019). Ha compiuto studi congiunti di letteratura e medicina all'Università di Ginevra, dove ha poi insegnato storia delle idee e letteratura francese. Membro dell'Accademia Nazionale dei Lincei, ha ricevuto nel 1984 il premio Balzan. Rappresentante qualificato della seconda generazione della Scuola di Ginevra, fondata da A. Béguin e M. Raymond, si avvale di una pluralità di metodi di ricerca riconducibili principalmente alla psicanalisi, all'esistenzialismo e allo strutturalismo.Tra le sue opere: Jean-Jacques Rousseau, la transparence et l’obstacle (1958; La trasparenza e l'ostacolo), ripreso in una nuova edizione arricchita con sette saggi su Rousseau nel 1971, la raccolta L’œil vivant (1961 e 1970; L'occhio vivente), Les mots sous les mots (1971; Le parole sotto le parole), Les trois fureurs (1974; I tre furori), La filologia e la critica letteraria (1977; con V. Branca), Montaigne en mouvement (1982; Montaigne. Il paradosso dell'apparenza), Le remède dans le mal. Critique et Légitimation de l'Artifice à l'Âge des Lumières (1989; Il rimedio nel male. Critica e legittimazione dell'artificio nell'età dei Lumi), Largesse (1994; A piene mani. Dono fastoso e dono perverso), che accompagnava un'esposizione al Museo del Louvre consacrata al gesto del dono. Nel 1999 è uscito in Francia Action et réaction e nel 2007 Le incantatrici. Nel 2014 è uscita la sua ultima opera L'inchiostro della malinconia. 

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