Subiàco (Roma)

Indice

comune della Città Metropolitana di Roma Capitale (74 km), 408 m s.m., 63,44 km², 9158 ab. (sublacensi), patrono: san Benedetto (21 marzo).

Generalità

Centro nell'alta valle del fiume Aniene.

Storia

Probabilmente sorto nel sec. I, il paese si ingrandì alla fine del sec. V quando San Benedetto vi fondò il complesso monastico che a partire dal sec. IX assunse grande importanza anche politica ed economica. Raggiunto il massimo dello splendore nei sec. XI e XII, il centro religioso cominciò poi a decadere a causa delle contese con i baroni vicini, dei disordini, dei terremoti e infine della pestilenza del 1384. Nel 1463 Arnold Pannartz e Konrad Sweynheim vi impiantarono la prima tipografia italiana per la stampa a caratteri mobili, da dove uscirono il Donatus pro puerulis, il De oratore di Cicerone e il De Civitate Dei di sant'Agostino.

Arte

Il nucleo più antico della città, caratterizzato da vie strette, irregolari e spesso in forte pendenza, si raccoglie intorno alla rocca quattro-cinquecentesca, costruita sulla parte più alta del colle. Subiaco (Sublaqueum “sotto i laghi”) ebbe origine quando Nerone fece sbarrare il corso dell'Aniene creando tre laghi artificiali per erigere una grandiosa villa. Dell'imponente complesso sono stati messi in luce alcuni nuclei, uno dei quali, con una colossale nicchia absidata, si articola su due piani; nella villa sono state rinvenute due mirabili sculture: l'Efebo e una testa femminile di dormiente (Roma, Museo Nazionale Romano). Sopravvivono pochi avanzi del ponte sull'Aniene (pons marmoreus). Dei numerosi monasteri benedettini, l'unico superstite è quello di Santa Scolastica, ampliato e rimaneggiato nei secoli, con chiesa del sec. X rimaneggiata nel XIII e trasformata completamente nel 1796 da G. Quarenghi, e tre chiostri, dei quali solo il terzo, cosmatesco (1227-43), è rimasto intatto. Nel sec. XIII fu costruito il monastero detto “Sacro Speco”, formato da due chiese sovrapposte, più volte trasformate, e da una serie di cappelle. La chiesa inferiore, ricavata dalla roccia, e quella superiore sono entrambe decorate da affreschi (sec. XIII-XV). Altri monumenti rilevanti sono la chiesa di San Francesco (sec. XIV), che ospita un pregevole coro in noce e alcuni splendidi dipinti del Pinturicchio, del Sodoma e di Giulio Romano; la chiesa di San Pietro, completamente ricostruita dopo i bombardamenti della seconda guerra mondiale che risparmiarono solo il campanile (sec. XI), primo esempio di architettura romanica nel Lazio; quella di Sant'Andrea (facciata neoclassica del 1795), a croce latina, con altari in marmi policromi tratti dalla villa traianea di Arcinazzo e alcune tele di Sebastiano Conca, anch'essa danneggiata durante il secondo conflitto mondiale; la rocca abbaziale (sec. XI, ampliata nei sec. XV e XVIII), costruita dai monaci benedettini stessi, che conserva la torre Borgia e la torre dell'Orologio e, all'interno, gli appartamenti dei Colonna e dei Braschi, il salone del trono, la camera di Pio VI.

Economia

Le attività economiche sono legate principalmente al turismo religioso, a quello sportivo (pesca e canoa) sull'Aniene, escursionistico alle faggete del Parco Regionale dei Monti Simbruini e invernale sul monte Livata (unica zona montana della provincia, con attrezzate piste da sci). L'agricoltura produce uva e olive; sono attivi il commercio, una cartiera e una fabbrica di occhiali.

Curiosità

Vi è nata l'attrice Gina Lollobrigida (1927).

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