Sutsos, Alexandros

poeta greco (Costantinopoli 1803-Smirne 1863). Di nobile famiglia, fu educato a Chio, a Parigi e in Italia. Nel 1825 si recò a Nauplia insorta, ma, deluso dal settarismo imperante, aggredì eventi e persone in varie poesie satiriche. Anche gli avvenimenti successivi (dittatura di Capodistria, sua morte, avvento di re Ottone) gli diedero spunto per una satira spesso feroce, alternata a entusiasmi tanto impetuosi quanto effimeri. Prescindendo da una Storia della Rivoluzione greca, scritta in francese, e da mediocri commedie e romanzi, l'interesse di Sutsos resta legato alle Satire (1827), che documentano una diffusa e ottusa tendenza conservatrice, sia in campo politico sia in quello letterario (difesa della katharéyusa). Tra le altre opere: Il primo ministro e il poeta ribelle (1843), Grecia antica e moderna (1849), La Grecia combattente contro i Turchi (1850). Meno politicamente impegnato, il fratello Panaghiotis (Costantinopoli 1806-Atene 1868), anch'egli poeta, trasferì il romanticismobyroniano nel poema Il viandante (1831), tipico miscuglio lirico di sentimenti popolari, in netto contrasto con la tendenza arcaizzante e purista della lingua. Scrisse anche opere teatrali: Il Messia (1839), L'ignoto (1842).

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