Suzzara

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comune in provincia di Mantova (22 km), 20 m s.m., 60,80 km², 17.643 ab. (suzzaresi), patrono: san Biagio (3 febbraio).

Cittadina dell'Oltrepò mantovano, situata alla destra del Po. Di origine romana, fu devastata durante le invasioni barbariche. Appartenne a Reggio Emilia (sec. XIII), ai vescovi di Mantova e dal 1331 ai Gonzaga ai quali rimase fino al 1710, quando insieme al Ducato di Mantova passò sotto gli Asburgo. § Oltre alla merlata torre civica (sec. XIII), resto dell'antico castello matildiano, vi sono la neoclassica parrocchiale dell'Immacolata Concezione, con opere di F. Campi e G. Bazzani, la Galleria Civica d'Arte Contemporanea (che raccoglie opere del sec. XX) e nei dintorni la villa Capilupi (sec. XVI), modificata in epoca barocca. § L'industria è attiva nei settori metalmeccanico (veicoli industriali, macchine agricole e utensili e carpenteria), elettrotecnico, cartario, tessile, alimentare (dolciumi, salumi e formaggi), dell'abbigliamento, dell'arredamento, degli imballaggi e della lavorazione delle materie plastiche e della gomma. L'agricoltura produce cereali, barbabietole da zucchero, frutta, ortaggi e foraggi per l'allevamento bovino. § Vi si svolge il Premio Suzzara (nato nel 1948 per iniziativa di Dino Villani e Cesare Zavattini), dedicato all'arte moderna.

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