Tèsti, Fùlvio

poeta e letterato italiano (Ferrara 1593-Modena 1646). Di modeste origini, fu segretario di camera alla corte di Modena, poi direttore della Biblioteca Estense e infine (1629) segretario di Stato del duca Francesco I. Governatore della Garfagnana dal 1639 al 1642, al ritorno a Modena fu coinvolto in un intrigo antispagnolo; arrestato, morì in carcere. Testi esordì, come poeta, nel 1613 con un volume di Rime in cui è ancora prevalente l'influsso marinista. Pubblicò poi il poemetto in ottave Il pianto d'Italia, dedicato a Carlo Emanuele I di Savoia, che è invitato a liberare la patria dalla dominazione spagnola. L'esigenza di un discorso eroico e solenne spinse Testi a trovare il suo nuovo maestro nel Chiabrera; all'imitazione di Pindaro egli tuttavia sostituì quella di Orazio, più congeniale ai propri intenti moralistici, e accentuò il tono malinconico, mostrando una vena sobria e robusta. Considerato il poeta gnomico e civile più importante del Seicento, Testi fornì alla lirica italiana un modello di retorica alta e suggestiva. Interessante il suo epistolario.

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