Tagliacòzzo

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comune in provincia di L'Aquila (83 km), 740 m s.m., 89,40 km², 6552 ab. (tagliacozzani), patrono: sant’ Antonio (13 giugno) e Maria Santissima d'Oriente (12 settembre).

Cittadina situata alle falde settentrionali dei monti Simbruini. Forse fondata dai Goti (sec. V) in un territorio popolato fin dalla preistoria, è citata nel sec. X come feudo dei conti dei Marsi. Diede il nome alla celebre battaglia combattuta nella piana di Scurcola fra Corradino di Svevia e Carlo d'Angiò (1268), che segnò la fine della dinastia degli Hohenstaufen. Nel 1270 passò sotto il dominio degli Orsini, iniziando il periodo della massima prosperità. Nel 1497 fu data ai Colonna.§ Il centro conserva begli edifici medievali e rinascimentali, che gli conferiscono un aspetto elegante, esemplificato dalla piazza dell'Obelisco. La chiesa di San Francesco (sec. XIV) ha un ricco portale e un rosone, entrambi del sec. XV. Eretto fra i sec. XIV-XV, il Palazzo Ducale presenta una bella facciata su cui spiccano notevoli finestre e un portale rinascimentale; all'interno affreschi del sec. XV ornano la loggia e la cappellina (questi ultimi attribuiti a Lorenzo da Viterbo). Si ricordano inoltre la chiesa dei Santi Cosma e Damiano e quella di Santa Maria del Soccorso (sec. XIII, ampliata nel 1495).§ L'economia si basa sul turismo estivo, invernale e religioso. L'agricoltura produce frutta; è diffuso l'allevamento. L'industria opera nei settori alimentare (formaggi e insaccati), metallurgico e della lavorazione del cuoio e delle materie plastiche.§ Nei dintorni è il santuario di Santa Maria d'Oriente, meta di pellegrinaggio, che ospita il museo omonimo, con icone bizantine e materiali recuperati dai missionari in Medio Oriente.

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