Tasmània

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stato federato (67.800 km²; 471.900 ab. secondo una stima del 1998; capitale Hobart) dell'Australia, il minore del Paese per superficie e popolazione. È costituito dall'isola omonima situata poco a SE dell'Australia, da cui è separata tramite lo Stretto di Bass, e da alcune isole minori, fra cui la King Island e il gruppo delle Furneaux. L'isola, che si distaccò dalla massa continentale alla fine dell'era glaciale, ha forma vagamente triangolare, con coste assai frastagliate, spesso fronteggiate da isole minori. L'interno è costituito da un vasto altopiano, elevato in media 1200-1500 m, che racchiude il bacino del fiume Derwent e declina verso SE con una serie di ripidi gradini: la cima principale è il monte Ossa (1617 m). Al vertice nordorientale, isolato dalla piatta vallata del fiume Tamar, sorge un altro esteso altopiano culminante a 1573 m nel Legges Tor. Numerosi sono i laghi di origine glaciale, di cui il più vasto è il Great Lake. Il clima è temperato: le precipitazioni sono abbondanti e variano da zona a zona; in media si registrano 1000-1500 mm annui lungo le coste e oltre 2500 mm sui rilievi. L'isola è in gran parte (46%) ricoperta da foreste da cui si ricavano legname e pasta di legno. Poco meno dei due quinti del territorio sono adibiti all'agricoltura (cereali, patate, frutta, foraggi); fiorente è l'allevamento del bestiame, i cui prodotti (lana, latticini, carne) vengono largamente esportati. Altre risorse economiche sono la pesca, lo sfruttamento del sottosuolo (zolfo, stagno, tungsteno, rame, ferro, zinco, piombo, oro, argento), il turismo e l'industria (metallurgica, alimentare, meccanica, del cemento, della carta e del legno). Città importanti, oltre alla capitale, sono Launceston, Burnie-Somerset e Devonport. L'isola fu scoperta il 24 novembre 1642 da A. J. Tasman che la chiamò Terra di Van Diemen, nome che conservò fino al 1853. Aderì alla federazione australiana nel 1901.