Tecòppa

protagonista di una serie di farse in dialetto milanese scritte da vari autori (C. Rota, E. Bosisio, E. Giraud, ecc.) sulla misura dell'attore Edoardo Ferravilla e da lui portate al successo. Il personaggio si chiama Felice Marana, ma è il suo intercalare “Dio te coppa!”, a dargli il nome che diverrà famoso. Alto, allampanato, provvisto di enormi baffoni, è un individuo che vive ai margini della società cercando in qualche modo di arrangiarsi e trovandosi spesso in situazioni difficili. Frequenta ladri, aggira ingenui provinciali, si misura con gli arcigni rappresentanti della legge. È furbastro e spaccone, sostanzialmente un codardo. Alcune sue battute (“Ha detto male di Garibaldi” o “E io non accetto” rivolta al giudice che lo condanna) passano alla storia. Morto Ferravilla, il personaggio, spesso ripreso dagli attori milanesi, da P. Bonecchi a P. Mazzarella, vive nel ricordo e nella leggenda popolare.

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