Teggiano

Indice

comune in provincia di Salerno (96 km), 635 m s.m., 61,61 km², 8241 ab. (teggianesi), patrono: san Cono (3 giugno e 27 settembre).

Generalità

Centro posto su un colle sul versante occidentale del Vallo di Diano; è compreso nel Parco Nazionale del Cilento e Vallo di Diano. Vi si riconosce chiaramente l'impianto urbanistico dell'oppidum romano, rafforzato in epoca normanna e sveva. È sede vescovile.

Storia

Di origine antichissima, si chiamò Tegia e poi Tegianum, municipio romano probabilmente distrutto nel 410 da Alarico, e infine Dianum, forse per la presenza nella zona di un tempio dedicato al dio Giano. Alla fine del sec. XIII vi fu costruito un castello che dominava il Vallo di Diano e la strada militare di grande importanza strategica per l'accesso alla Basilicata e alla Calabria. Nel 1497 il re di Napoli Federico d'Aragona espugnò il castello dove si era rifugiato il ribelle Antonello Sanseverino, animatore della Congiura dei baroni; il borgo fu così devoluto alla regia corte e venduto al principe di Stigliano. In seguito appartenne ai Rodriguez de Silva e ad altri signori, ultimi gli Schipani. Subì gravi danni nel terremoto del 1980.

Arte

Nel paese, piccola città-museo ricca di testimonianze storiche, sorge la cattedrale, anteriore al sec. XIII e ricostruita nel tardo Ottocento, che conserva sulla facciata un portale medievale scolpito, opera di Melchiorre di Montalbano (1279), sul fianco destro un altro portale rinascimentale (1509) e all'interno la tomba di Enrico Sanseverino opera di Tino di Camaino. La chiesa di San Francesco ha un portale romanico del 1307 e quella di Sant'Andrea, di epoca angioina, custodisce due trittici trecenteschi della scuola di Andrea da Salerno. Nella parte più alta del paesem si trova il castello dei Sanseverino, in parte diroccato, da cui si gode un ampio panorama sul Vallo di Diano. Delle numerose opere difensive realizzate nel corso dei secoli rimangono nel territorio resti di mura megalitiche, di fortificazioni angioine e aragonesi.

Economia

La piccola industria è attiva prevalentemente nei settori calzaturiero, alimentare, edile, degli imballaggi, della lavorazione del marmo. Altre risorse provengono dall'agricoltura (frumento, mais, foraggi, fagioli, patate, olive e uva da vino), dall'allevamento ovino e bovino, con produzione di latte, e in parte dal turismo.

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