Théâtre National Populaire

(TNP). Teatro sovvenzionato, fondato a Parigi nel 1920 da F. Gémier, che lo diresse fino al 1933. Raggiunse il massimo splendore a iniziare dal 1951 sotto la direzione di J. Vilar il quale, con adeguate sovvenzioni, ne fece il più importante teatro francese. Sue caratteristiche fondamentali erano: la scelta di un repertorio ad alto livello culturale e di preciso impegno civile; la ricerca di un pubblico nuovo attraverso rapporti con organizzazioni culturali, sindacali ecc.; l'eliminazione del sipario e della ribalta; la costituzione di una compagnia stabile della quale facevano parte attori di rilievo come G. Philipe e M. Casarès; la formula dei weekend teatrali che fornivano, a modico prezzo, due spettacoli, un concerto, un dibattito, due pasti e una festa da ballo ecc. Alcune rappresentazioni di grande successo – dal Cid al Don Giovanni, da Madre Coraggio a Riccardo II, da Lorenzaccio ad Arturo Ui – conquistarono all'iniziativa l'entusiastica solidarietà degli spettatori più giovani e più aperti. Vilar si dimise nel 1963, lasciando il posto a G. Wilson, suo collaboratore sin dai primi anni, che ne proseguì la politica ma senza più ritrovare, nonostante gli esiti eccellenti di numerosi spettacoli, il peso e il rilievo dell'epoca d'oro, anche per le mutate condizioni politiche e culturali del Paese. Dal 1973 la prestigiosa etichetta del TNP fregia il teatro di Villeurbanne (Théâtre de la Cité), fondato e diretto da R. Planchon.

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