Tirant Lo Blanch

romanzo di avventure cavalleresche, pubblicato a Valenza, in lingua catalano-valenciana, nel 1490, e poi in castigliano (1511). Nell'edizione originale si avvertiva che le prime tre parti erano state tradotte dall'inglese in portoghese e poi in lingua valenzana dal cavaliere Joanot Martorell, mentre la quarta era stata tradotta dal cavaliere Martí Joan de Galba. La critica moderna ha dimostrato che Martorell dovette comporre il romanzo verso il 1460, ma non sa distinguere quale parte abbia avuto in esso il secondo “traduttore” Galba; respinge poi l'affermazione che si tratti di una traduzione dall'inglese e dal portoghese. Entro il consueto schema bizantino del poema medievale – Tirante il Bianco, l'eroe senza macchia e senza paura, compie imprese mirabolanti, fino a sposare la figlia dell'imperatore di Costantinopoli, con morte finale dei due coniugi – l'elemento eroico e fantastico, storico ed erotico conferisce a Tirant Lo Blanch la suggestiva qualità di una “finzione moderna”. L'opera, definita da S. M. Cervantes “il più bel libro del mondo”, è considerata il testo capitale iberico della prima narrativa moderna.

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