Toulouse-Lautrec, Henri de-

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pittore, incisore e cartellonista francese (Albi 1864-Malromé, Gironde, 1901). Nato da una famiglia di antica nobiltà, a causa di due cadute nell'adolescenza, che gli impedirono lo sviluppo degli arti inferiori, restò deturpato per tutta la vita. Dopo una prima formazione artistica con R. Princeteau, fu colpito dalle opere di Lewis-Brown, dimostrando già nella produzione giovanile una predilezione per i temi della vita contemporanea, trattati con uno stile che si distacca da ogni interpretazione realistica alla Courbet, o romantica alla Delacroix. Verso la fine del 1882 entrò nell'atelier di L. Bonnat a Parigi e nel 1887 in quello di F. Cormon, dove incontrò E. Bernard e V. Van Gogh. In questo periodo affrontò l'esperienza fondamentale dell'impressionismo dal quale apprese la novità della pennellata frammentaria e l'assoluta libertà del colore. Guardò soprattutto a E. Degas, per il suo interesse alla linea e alla struttura compositiva, ma fondamentale fu anche la conoscenza delle stampe giapponesi che indicarono all'artista il gusto della semplificazione, lo spazio bidimensionale definito dalla linea continua e dalla stesura di zone piatte di colore. Attento alla realtà, soprattutto all'elemento umano, ai vari frequentatori dell'ambiente di Montmartre, dei caffè concerto, delle sale da ballo della Parigi notturna, Toulouse-Lautrec seppe coglierne i tratti caratterizzanti e fissarne i tipi psicologici mediante una acuta stilizzazione formale. Del 1888 è la tela Al circo Fernando: cavallerizza (Chicago, Art Institute), nella quale il colore è impiegato per sottolineare la dinamica lineare che governa tutta la composizione. Al periodo compreso tra il 1887 e il 1891 appartiene un numero considerevole di vigorosi ritratti, vere indagini psicologiche del modello, come, per esempio, La signorina Dihau al pianoforte (1890; Albi, Musée Toulouse-Lautrec) e quelli dedicati alle varie cantanti e ballerine. Tutti questi personaggi della belle époque furono anche i soggetti preferiti della serie di manifesti che Toulouse-Lautrec eseguì per vari cabaret o prodotti commerciali (a cominciare da quelli per il Moulin Rouge), con i quali l'artista, sintetizzando mirabilmente linea e colore per le esigenze decorative proprie del manifesto, rinnovò completamente, elevandola a dignità artistica, la tecnica dell'affiche. I manifesti di Toulouse-Lautrec ebbero un influsso determinante su tutta la cartellonistica e la grafica posteriori, anticipando, per molti versi, il gusto dell'Art Nouveau. Più incline alla pittura alla trementina su cartone (Donna dal boa di piume nere, 1892; Jane Avril danzante, 1893; Cha-U-Kao in camerino, 1895; tutti al Musée d'Orsay), nelle composizioni più vaste usò i colori a olio (Al “promenoir” del Moulin Rouge, 1892, Chicago, Art Institute; Nella “sala” di Rue des Moulins, 1894, Albi, Musée Toulouse-Lautrec). Nell'ultimo fecondo periodo della vita, creò spesso scene di costume quali Al caffè: la cassiera Clorotica (1898, Zurigo, Kunsthaus) o Alla toeletta (1900, Albi, Musée Toulouse-Lautrec). Negli ultimi anni soggiornò a Le Havre e poi a Bordeaux, continuando a lavorare in una continua ricerca di rinnovamento: l'ultima sua opera, Un esame alla facoltà di Medicina (1901, Albi, Musée Toulouse-Lautrec), rimasta incompiuta, è infatti carica di un espressionismo che sembra preannunciare G. Rouault.

Bibliografia

E. Julien, Toulouse-Lautrec, Milano, 1964; J. Adhémar, Toulouse-Lautrec, Oeuvre litographique, Parigi, 1965; D. Cooper, Toulouse-Laustrec, Milano, 1969; P. Huisman, M. G. Dortu, Henri de Toulouse-Lautrec, Milano,1971; D. Cooper, Toulouse-Lautrec, Milano, 1990.

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